26.5.06

PRESENTAZIONE

Non so se è facile presentare Lino Rizza, so sicuramente che è rischioso.
Si rischia una tale confusione mentale non sapendo da dove...incominciare.
Si rischia di illuminare “alcune zone” a scapito di altre ugualmente importanti. Si rischia di dare differenti risalti all'uomo o all'artista. Si rischiano tante cose, insomma .
Pittore camuno come ama definirsi - e nella definizione vi sono significati profondissimi. Inconsciamente o coscientemente. L'uomo Rizza si collega agli antenati camuni che seppero - tra i primi - comprendere e tramandare attraverso il “segno” stati d'animo e testimonianze di civiltà.
Il filone dell'arte in Rizza si innesta su radici di antica tradizione che si sommano alle sue
conoscenze culturali per essere esaminate in un contesto antropologico vastissimo.
Tuttavia la maniera espressiva del Rizza è modernissima e scaturisce da somme di “accatastamenti culturali”. Da doti innate dell'artista “producono” frutti copiosi in un terreno di sicura fertilità. Produce poco, lavora molto.
Apparente antitesi di termini contrastanti che danno la “radiografia” nebulosa dai contorni indefiniti dell'uomo e dell'artista che, d'un tratto diventano unità inscindibile.
La funzione dell'arte in Rizza, trascende e supera la necessità del bisogno quotidiano e la mercantile visione del frutto del lavoro artistico dove il “compenso” assume il significato trascurabile eppure necessario di un fattore incidentale che - suo malgrado - fa parte delle regole del gioco,di un gioco che a lui non piace.
B.Greco

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